Dopo la lite tra Mauro Icardi e la tifoseria dell’Inter accorsa numerosa a Reggio Emilia, la risposta è stata la doppietta contro il Palermo per l’argentino che non esulta. Nessuno dei suoi compagni di squadra risponde alla domanda “perché Mauro non esulta?” , ma qualche giorno dopo esce fuori la verità: “Avevo deciso con il mio procuratore di non esultare”, queste le dichiarazioni dell’ex Sampdoria.
Parole che ha dato il via alle solite polemiche legate alla dubbia personalità del giocatore e la sua presunta incapacità di gestire il proprio rapporto con i tifosi e con tutto l’ambiente. Come riporta “Calciomercato.com”, però, la figura dell’agente di Icardi, Abian Morano, è stata un po’ troppo mitizzata e costruita. Morano, infatti, è considerato come un fratello per Maurito, e quindi non solo un procuratore, infatti il classe ’92 è il suo unico assistito. Icardi, non è un tipo che pecca di carattere, anzi, ma delle volte ha bisogno di un confronto fraterno con Morano.
I diverbi di Reggio Emilia, non sono stati la causa del rifiuto di esultare dell’attaccante, ma solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, poiché dietro questa neanche tanto velata polemica ci sarebbe il problematico rinnovo del contratto: il milione attuale vorrebbe diventasse almeno il triplo e poi c’è la questione, eterna irrisolta sui diritti d’immagine che Morano vorrebbe fare rientrare interamente nelle tasche del suo assistito. Il fantomatico “accordo” tra la punta nerazzurra e il suo agente non è dunque la non-esultanza, ma bensì il fare ciò che Mauro sente, senza nessuna limitazione, costruttiva o controversa che sia.
Se gli andrà di esultare ben venga, sennò altrettanto benvenuto il silenzio. Tanto, esultanza o meno, i gol non mancano mai. Proprio i gol stanno paradossalmente diventando il problema principale, perché se Icardi continua a segnare, il rinnovo è sempre più complicato e le parti in questo caso si dicono vicine ma in realtà lo sono poco. Ma lui non si ferma. Tra un presente all’Inter e un futuro incerto, l’unica sicurezza sono i gol, già 13 in questo campionato, uno in meno di Carlos Tevez, ma basteranno a convincere definitivamente l’Inter?