Verratti, Insigne, Immobile. C’è un po’ di Zdeněk Zeman nella nazionale italiana che prenderà parte al Mondiale in Brasile in programma tra pochi giorni. Il tecnico boemo, nella stagione 2011/12, ha condotto il Pescara in Serie A grazie a un gioco spumeggiante e a elementi che sapevano interpretare al meglio i suo schemi tattici improntati sull’offensività. Calciatori che dovevano fare il loro dovere altrimenti, una serie in più dei “maledetti” gradoni sarebbe stata la punizione meno soft per chi, magari, a fine allenamento aveva bisogno solo di riposo. Zeman, all’inizio della sua esperienza abruzzese, diede le chiavi del centrocampo a un giovanissimo che, fino a quel momento, aveva incantato solo le platee delle Lega Pro: Marco Verratti.

Un classe ’92 con una responsabilità così enorme, a maggior ragione alle dipendenze di uno come il tecnico 67enne, avrebbe reagito malamente, scappando alla prima difficoltà. Non fu così, però. Anzi, il calciatore dai piedi buoni diede dimostrazione di personalità, oltre alla tecnica sopraffina, che fu decisiva ai fini della promozione in A del “Delfino”. Stesso destino per Lorenzo Insigne e Ciro Immobile. Il primo, che aveva avuto Zeman come allenatore nell’esperienza al Foggia, conosceva già i metodi, i pensieri del suo trainer, ma mai si sarebbe immaginato una fiducia incondizionata in un torneo difficile come quello cadetto. Grazie a tutto ciò, in quell’anno di Pescara, lo “scugnizzo” napoletano fece letteralmente impazzire di gioia il pubblico biancoazzurro, con i suoi gol e una miriade di assist.

L’ex attaccante del Torino, invece, ormai passato al Borussia Dortmund, in un’operazione che ha coinvolto anche la Juventus, segnò la bellezza di 28 reti in 37 gare, con il ruolo di Zeman che fu fondamentale per la sua crescita. Era la prima volta che il bomber di Torre Annunziata conosceva il significato della parola fiducia nel campionato di B e i risultati furono importanti già dai primi incontri. Adesso, il Commissario tecnico Cesare Prandelli, nella lista dei convocati per la Coppa del Mondo, ha deciso di far volare a Rio de Janeiro anche i tre amici per la pelle. Geometria, tecnica e gol: sono queste le caratteristiche del “Ve-In-Im” che, quando scenderà in campo in un match mondiale nei prossimi giorni, penserà, anche per un minuto, a chi ha avuto un ruolo importante nella crescita calcistica e non solo. Lui, Zdeněk Zeman, sarà davanti alla tv, con la sua immancabile sigaretta in bocca a tifare i suoi “figliocci”. Possiamo scommetterci.