La prima settimana della March Madness 2016 ha appena avuto la sua degna conclusione con le Sweet Sixteen disputatesi tra giovedì 24 e venerdì 25. Un turno meno spettacolare rispetto ai due giocati in precedenza, ma che ha comunque fornito dei dati più che interessanti: ciascuna delle quattro teste di serie numero 1 (North Carolina, Virginia, Kansas e Oregon) è ancora in corsa, mentre l’unica vera sorpresa è rappresentata dalla presenza di Syracuse (10), che in un duello all’ultimo sangue ha avuto la meglio sull’altra outsider Gonzaga (11). Ecco nel dettaglio gli esiti delle otto gare:
South
Kansas (1) – Maryland (5) 79-63
Vittoria agevole per i Jayhawks, abili a far valere la propria superiorità nel corso della seconda frazione. Sulle ali dei 27 punti del senior Perry Ellis e della doppia doppia da 14 punti + 11 rimbalzi di Landen Lucas, Kansas non ha infatti lasciato scampo ai propri avversari, conquistando così l’accesso all’Elite Eight per la prima volta dal 2012, annata conclusa con la sconfitta nella finalissima contro la Kentucky di Anthony Davis.
Villanova (2) – Miami (3) 92-69
Spinti da un superlativo 62.7% al tiro, loro miglior prestazione nel corso di questo Torneo, anche i Wildcats non hanno avuto troppi problemi nel confronto che li ha visti opposti all’università della Florida, non andando mai sotto nel punteggio per l’intera durata della gara. Tale risultato è stato raggiunto grazie ai 21 punti a testa di Kris Jenkins e Ryan Arcidiacono, cui vanno aggiunti i 17 messi a referto dal senior Daniel Ochefu: Villanova non arrivava tanto lontano dal 2009. Tra le fila di Miami da segnalare la prova positiva di Sheldon McClellan, junior autore di 26 punti con ben 5 triple a bersaglio.
East
North Carolina (1) – Indiana (5) 101-86
Spettacolare performance offensiva per l’alma mater (tra gli altri) di Michael Jordan, ben testimoniata dal fatto che l’intero quintetto dei Tar Heels abbia concluso la gara in doppia cifra di punti. Niente da fare per gli Hoosiers, pur sospinti dai 25 punti di Yogi Ferrell e dai 21 di Troy Williams: le prestazioni di alcuni giocatori in magli UNC, in particolare di Marcus Paige (21 punti, 6 triple, 6 assist) e Brice Johnson (20 punti, 10 rimbalzi, 3 stoppate), si sono infatti rivelate una montagna troppo alta da scalare per loro.
Notre Dame (6) – Wisconsin (7) 61-56
Prosegue invece l’avventura dell’altra università dell’Indiana ancora in gara, vale a dire Notre Dame, che riesce a spuntarla nei momenti finali della sfida con i Badgers. A 20 secondi dal termine dei regolamentari Wisconsin è ancora avanti di 3 lunghezze, grazie alla tripla di Vitto Brown: i ragazzi di coach Greg Gard, però, dapprima concedono due facili punti al play avversario, Demetrius Jackson, per poi compiere un vero e proprio suicidio sulla seguente rimessa, consegnando la palla allo stesso Jackson (16 punti alla fine) il quale porta i Fighting Irish sul +1. La partita finisce praticamente in quel momento.
Midwest
Virginia (1) – Iowa State (4) 84-71
Era da oltre vent’anni (nel 1995 l’ultimo precedente) che Virginia non approdava alle Elite Eight: lo fa adesso in maniera più che netta, sconfiggendo un’Iowa State che non ha saputo risollevarsi dopo un inizio di partita tragicomico (1 solo canestro dal campo durante i primi 6 minuti). A trascinare i Cavaliers due big men, Anthony Gill (23 punti + 8 rimbalzi) e Mike Tobey (18+7), che hanno compensato la serata sottotono della guardia Malcolm Brogdon, eletto miglior giocatore dell’anno della ACC. Inutili per Iowa State i 30 punti di Georges Niang, condizionato dai problemi di falli.
Syracuse (10) – Gonzaga (11) 63-60
Partita a basso punteggio ma non certo priva di emozioni per le due concorrenti con il seed più alto ancora in corsa. A trionfare alla fine è l’università frequentata da Carmelo Anthony, trascinata dai dai 15 punti di Trevor Cooney e dai 20 di Michael Gbinije: è proprio quest’ultimo l’eroe di giornata per gli Orangemen, in quanto autore del canestro decisivo (dopo un rimbalzo d’attacco) con 21 secondi rimasti sul cronometro. La stoppata di Tyler Lindon sul successivo assalto di Gonzaga fa calare il sipario sul match: del tutto vana per gli Zags l’impressionante doppia doppia messa a referto da Domantas Sabonis (19 punti + 17 rimbalzi).
West
Oregon (1) – Duke (4) 82-68
Eliminazione precoce ma giusta per i ragazzi di coach Mike Krzyzewski, travolti da un’Oregon arrivata ad un passo da un risultato storico: l’università del Nord-Ovest, difatti, non raggiunge le Final Four dal remoto 1939, quando vinse proprio il primo Torneo NCAA di sempre. Dietro ai 22 punti (con 6 assist) di Dillon Brooks i Ducks hanno avuto almeno 7 punti da sei giocatori diversi, riuscendo così ad avere la meglio sui Blue Devils della possibile prima scelta assoluta Brandon Ingram (24 punti) e di Grayson Allen (15).
Oklahoma (2) – Texas A&M (3) 77-63
Trascinata da un’ottima prova collettiva, dalla quale emerge con forza un Buddy Hield da 17 punti e 10 rimbalzi, Oklahoma avanza nell’Elite Eight per la prima volta dal 2009, quando sul parquet per i Sooners scendeva nientemeno che Blake Griffin. A nulla sono valse le attenzioni speciali profuse dalla difesa texana nei confronti di Hield, poiché in tal modo sono state concesse delle ghiotte occasioni ai suoi compagni, i quali non si sono fatti trovare impreparati nello sfruttare lo spazio concesso loro.
In seguito a questi risultati, ecco dunque le finali dei quattro Regionals, che si disputeranno tra sabato 26 e domenica 27:
South
Kansas (1) – Villanova (2)
East
North Carolina (1) – Notre Dame (6)
Midwest
Virginia (1) – Syracuse (10)
West
Oregon (1) – Oklahoma (2)